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Errori
e ritardi
Gli impresentabili e l’ineleggibile
Su
una questione di particolare sensibilità democratica come quella delle liste
elettorali, la
Commissione Antimafia si è mossa con un grave ritardo,
considerando che a meno di 48 ore dal voto, quasi prossimi al silenzio
elettorale, ancora aspettiamo l’elenco completo dei
cosiddetti “impresentabili”. Per cui, allo stato. non
sappiamo quanti siano esattamente e dove siano stati candidati ma
semplicemente che ci sono ed in particolare nella Regione Campania. Non
abbiamo ancora nemmeno un’idea appropriata di chi sia stato
condannato definitivamente e per cosa e chi in primo grado, per cui
paradossalmente potrebbe accadere che sia considerato “impresentabile” chi
condannato definiticamente per un reato d’opinione, magari a mezzo stampa,
esattamente come uno condannato perchè affiliato ad una cosca criminale.
Evidentemente la
Commissione Antimafia non si è resa conto
di cosa stesse facendo, o, per lo meno, qualcuno, a leggere i
giornali, se ne è reso conto eccome, purtroppo non il presidente. O
l’Antimafia era in grado di intervenire sulle liste in tempo utile da
epurarle, o era meglio aspettare il risultato elettorale per mettere in
evidenza coloro che eletti, a giudizio della Commissione non avevano i
requisiti adeguati all’incarico. Palazzo San Macuto ha scelto invece di
cavalcare l’onda emotiva dell’opinione pubblica, mestare nel torbido, che c’è
ovviamente e lasciare tutti sospesi nell’incertezza, discreditando, ancora
una volta, mai ce ne fosse bisogno, la vita politica
e per di più nel momento delle elezioni. Per quanti “impresentabili” ci possano essere nelle liste, di sicuro c’è almeno un
irresponsabile assoluto nella Commissione Antimafia. In questo contesto,
dispiace scriverlo, il presidente del Consiglio ha sbagliato a sottovalutare
la questione De Luca, non perché De Luca sia presentabile o meno, su questo
siamo d’accordo con Renzi, valuteranno gli elettori misurando il loro senso
morale e quello del partito che lo ha candidato, ma per il rischio palese di
ingovernabilità nel caso di vittoria dell’ex sindaco di Salerno. Renzi
sostiene che le norme a riguardo della legge Severino non rappresentano un
problema. Bene, saremmo solo curiosi di sapere anche come. Fino a quel
momento, l’apprensione perché una Regione della rilevanza della Campania
rimanga senza un governatore è profonda e seria e se mai si verificasse, disgraziatamente, di questa situazione di non
governo, la responsabilità ricadrà non su De Luca, ma sul Pd e sul presidente
del Consiglio.
Roma, 29 Maggio 2015
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